Mi cimento in una impresa per me
desueta: le analisi e le considerazioni di un libro appena letto. Presentato a
Pozzallo allo Spazio Cultura “Meno Assenza”, i filosofi della Quarta
Sezione di Diego Guadagnino, mi ha intrippato subito.
Un romanzo,
una storia della vita di una cittadina siciliana comparabile con
tante storie assimilabili a tante altre realtà del sud . Ma quello che scuote
l’animo è la profondità dei pensieri che vengono sviluppati: l’uso pratico
della filosofia come di una specie di igiene personale quotidiano o il chiodo
fisso di cambiare il mondo insegnando agli altri la gioia del pensiero e il
ragionar secondo i canoni dell’Ethica. Un libro che ci proietta
all’interno delle miserie dell’animo umano - la questione delle
maldicenze , il progetto edilizio non approvato, la causa civile /penale –
ma che ci da indicazioni da percorrere per non rimanere invischiati nella
melma delle banalizzazioni e delle strumentalizzazioni
quotidiane. Tanti spunti, tante riflessioni condite con originali
catalogazioni dell’uomo: da teatro o da anfiteatro? Come pure la
classificazione degli iscritti alla Quarta Sezione suddivisi in classi e
categorie per le loro tendenze e caratteristiche. Un libro colto,
raffinato che stimola l’intelletto: una manifestazione della vita moderna,
costellata da problematiche terrene legate alla “roba”, sintetizzata da un
autore che ha un vissuto da professionista nelle aule dei
tribunali. Un miscuglio – sapientemente articolato- fra pensieri, storie,
vicende, sorprusi , amori che hanno come protagonista un geometra/filosofo,
dedito a difendere la sua attività professionale ed a mantenere attiva
l’integrità del suo pensiero. Un libro che apre orizzonti, una
integrazione del pensiero Marxiano, affinato attraverso Spinoza. “Marx ha
cercato di distruggere la metafisica e questo tentativo poteva andar bene per
il proletario della rivoluzione industriale, depauperato della propria umanità
e costretto a lottare per la mera sopravvivenza fisica… Oggi l’uomo non può
fare a meno di una visione metafisica del tutto come riflesso dell’infinito che
c’è in lui.” La Quarta Sezione del partito di sinistra –comunista –
infatti nasce come risposta alle carenze politiche e di analisi della realtà (
e non solo) da parte delle altre tre. L’ambivalenza fra il pensiero e la
realtà della vita quotidiana inducono infine a riflessioni amare “la
macchina della giustizia gli appariva come un giuoco dove non basta il
rispetto delle regole per vincere; e questo margine d’azzardo glielo rendeva
simile alla vita. Una volta che ci sei dentro (al processo ) ti devi
difendere. La tua verità non è mai al sicuro, e non è detto che alla fine ce la
faccia a prevalere sulla menzogna o sull’impostura o sulla calunnia che ti
offende”. Ed ancora considerazioni sulle vicende della vita ,“Lui
che voleva modulare la sua vita sull’Ethica di Spinoza, ora si scopriva ad
impersonare la follia di Don Chisciotte…….. . Ma pensò che in fondo non era che
un graffio impercettibile sulla superficie del tempo, il quale a sua volta non
era neanche un graffio nell’eternità.” L’autore nella sua breve
presentazione del libro ci ha raccontato di quanto si sia divertito nello
scriverlo, di come i personaggi descritti fossero spassosi……………..;
invece a me pare che dai vari personaggi traspare l‘implicazione
esistenziale del vivere, un esame critico dei tanti aspetti
della natura umana, dei rapporti e della loro complessità, da vivere
tuttavia con ottimismo, con leggerezza, nella consapevolezza che anche
le grandi tragedie e miserie che l’accompagnano sono solamente
degli aliti di vento.
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